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Cairo e l’offerta a Rcs

Urbano Cairo potrebbe offrire di più ai consoci di Rcs, ovvero il maggior gruppo editoriale italiano? Si potrebbe. Ma almeno per ora non vuole.

Tanto più che sa di essere forte e di avere dalla sua parte Intesa Sanpaolo, principale creditrice del gruppo, con 200 milioni su 467, e azionista di Rcs con il 4,1% che insieme al suo 4,6% si piazzano sul piedistallo con un bel 8,7%.

Ha sentito dire, poi, che altri intermediari sarebbero pronti a comprare qualche azione qua e la per poi passarle a lui. Meglio di così?

Dall’altro lato del tavolo, però, siede Mediobanca, in cerca di un piano alternativo per bloccare Cairo. L’istituto è il secondo azionista del gruppo con il 9,9% dopo l’uscente Fiat-Chrysler, ed è stato anche il responsabile della disastrosa acquisizione della società spagnola Recolates che causò alla casa editrice la perdita di 1 miliardo di euro.

E Mediobanca?

Mediobanca, sul piede di guerra è in cerca di un esponente che possa lottare per lei, ma chi? Ci vorrebbe un Bollorè italiano, forte ed accattivante, poichè l’originale sembra già ampiamente impegnato tra Telecom e Mediaset.

Rimane, con un 7,3% Diego Della Valle,  per niente interessato ad attaccare Cairo, che ha peraltro sempre stimato.

Detto questo non ci resta che attendere e vedere cosa succederà tra tre mesi, entro i primi giorni di luglio, quando l’offerta andrà sul mercato con l’obiettivo di raccogliere almeno il 50% più un’1 azione del capitale della società. Un’estate indimenticabile per Rcs.

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