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Infermiere anestesista: come si diventa tali? Quanto guadagna?

Il settore sanitario offre un gran numero di opportunità lavorative che migliorano il diretto interessato sia dal punto di vista pratico che dal punto di vista prettamente umano. Sebbene venga, spesso, richiesto di affrontare un percorso piuttosto lungo e impegnativo, la prospettiva di giungere ad uno step professionale gratificante è uno stimolo di livello assoluto in grado di convincere persino chi ritiene di essere portato per tutt’altra attività. L’infermiere anestesista fa parte delle professioni di punta del mondo sanitario, soprattutto dopo quanto accaduto a causa della tragica affermazione di una pandemia come il COVID-19.

Infermiere anestesista: il percorso da seguire

Le mansioni dell’infermiere anestesista contemplano il controllo di quelle procedure necessarie per il corretto svolgimento delle operazioni chirurgiche. Anestesia totale o parziale sono il pane quotidiano di un impiego dall’altissimo coefficiente di responsabilità. Se si hanno le idee ben chiare fin da subito, occorre quindi propendere per una scuola superiore come il liceo scientifico, luogo ideale per apprendere le basi della scienza, della chimica, della matematica e del latino. Queste materie sono, infatti, propedeutiche per la frequentazione della facoltà di Medicina alla quale si accede mediante un test di ammissione abbastanza arduo. D’altro canto, una misura del genere serve a fare una prima scrematura per accogliere solo chi mostra un background solido aperto a nuove forme di conoscenza estremamente approfondite.

Solitamente, il corso di laurea in Medicina dura 4 anni. Tuttavia, la durata del percorso accademico in questione può variare a delle tempistiche attraverso le quali si danno gli esami previsti, quindi se si è dotati di buona volontà e della giusta applicazione il traguardo finale sarà raggiunto in men che non si dica. Dopodiché, bisogna specializzarsi in anestesiologia (altri 4 anni) maturando esperienza sul campo tramite un lavoro di assistenza ad ampio raggio a sostegno dei dottori che svolgono già questa professione.

Tirocinio e stipendio medio

Una volta concluso anche il predetto step formativo, si passa direttamente alla fase successiva, ovvero l’esame di Stato per andare ad esercitare come medico tirocinante. In questo modo, si può operare presso un pronto soccorso o un reparto di medicina d’urgenza con l’obiettivo di accrescere ulteriormente le proprie peculiarità e di acquisire la giusta sicurezza dell’effettuare le attività chiave dell’infermiere anestesista. Durante il tirocinio, si può valutare anche la frequentazione di un Master presso una struttura rinomata o di un corso specifico in grado di fornire ulteriori linee guida per il proprio lavoro.

Per quanto riguarda l’aspetto economico, va detto che il settore sanitario italiano garantisce uno stipendio basso, soprattutto quando si entra in un contesto pubblico tramite concorso. Mediamente, un infermiere anestesista riesce a percepire tra i 2.000 e i 3.000 euro al mese. Essendo, poi, una professione strutturata su determinati turni, potrebbe capitare di dover lavorare di notte o persino durante i weekend. Se si ottiene la qualifica di primario, gli introiti toccheranno una fascia compresa tra i 4.000 e i 5.000 euro mensili. Chi, invece, vuole optare per le cliniche private, deve monitorare principalmente l’estero poiché lì c’è una richiesta sempre abbastanza alta in grado di dare un ritorno economico di tutto rispetto.